sabato 27 settembre 2008

La situazione politica in Abruzzo

Nel discorso tenuto ieri sera a Teramo nella festa provinciale dell'Udc, l'ex presidente della camera Pierferdinando Casini ha fornito alcuni chiarimenti sulle voci da tempo insistenti su un'alleanza tra il suo partito e il Pd in vista delle prossime elezioni regionali. «Sì, è vero, Veltroni e Marini sono venuti da me e abbiamo parlato anche dell'Abruzzo. Ma non ho potuto dar loro una risposta. Devono essere gli uomini locali del partito a decidere, senza alcuna indicazione da parte mia. Concedo loro la massima libertà e fiducia». Queste le parole di Casini che ha poi aggiunto: "Io non sono Di Pietro, io sono un garantista e aspetto che decidano i giudici, ma non serviva Tangentopoli per dirci che la classe dirigente abruzzese degli ultimi anni è stata chiusa, autoreferenziale. Chiunque oggi direbbe: meglio i tempi di Gaspari e Natali. Che il sistema di recente non abbia funzionato è poco ma sicuro. Noi vogliamo voltare pagina». Smentita, per il momento, la candidatura di un uomo dell'Udc per la corsa elettorale, nello specifico Rodolfo De Laurentiis. Intanto nel Pdl si parla di corsa a cinque per il candidato: favoriti l'onorevole Maurizio Scelli e l'ex sindaco di Teramo Gianni Chiodi, ma non sono ancora fuori gioco i senatori Filippo Piccone e Fabrizio Di Stefano e il consigliere regionale Giuseppe Tagliente. Per la scelta, Berlusconi ha inviato in Abruzzo il senatore Gaetano Quagliariello per affiancare il lavoro del coordinatore regionale Andrea Pastore. Nel centrosinistra invece si difende la bontà della decisione di affidare alle primarie la scelta del candidato presidente e dei candidati nelle liste. Dinanzi alle accuse del segretario regionale di Rifondazione comunista Marco Gelmini, la segreteria regionale del Pd ha risposto difendendo il metodo democratico scelto per dare voce ai cittadini.
gm

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