Sono stati notificati oggi i primi 16 avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica nell'ambito dell'inchiesta sui crolli causati dal terremoto. Undici riguardano il crollo della Casa dello Studente, due quello del Convitto Nazionale, mentre altri tre sono stati notificati a eredi di tre costruttori defunti, dei quali non si conoscono le generalità. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni. Per la casa dello studente sono indagati: Claudio Botta, ingegnere progettista; Giorgio Gaudiano, responsabile del collaudo per l'acquisto dello stabile da parte del Consiglio di amministrazione dell'opera universitaria dell'Aquila; Walter Navarra, ingegnere incaricato dal Cda dell'Opera; Bernardino Pace, progettista e direttore dei lavori di ristrutturazione dello stabile; Carlo Giovani, direttore dei lavori per conto della Regione Abruzzo; Pietro Centofanti, progettista e direttore dei lavori di restauro dello stabile; Tancredi Rossicone, progettista e direttore dei lavori di restauro; Massimiliano Andreassi, progettista e direttore dei lavori di restauro incaricato dei controlli che, secondo la Procura, non sarebbero stati eseguiti; Pietro Sebastiani, responsabile dell'area tecnica dell'Azienda per il diritto allo studio universitario, presidente della commissione di collaudo dei lavori di ristrutturazione; Luca Valente, direttore dell'Azienda per il diritto agli studi universitari dell'Aquila; Luca D'Innocenzo, presidente dimissionario dell'Adsu. Per quanto riguarda il Convitto nazionale gli indagati sono: Livio Bearzi, rettore del Convitto, e Vincenzo Mazzotta, dirigente del settore edilizio e pubblica istruzione della Provincia dell'Aquila.
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