E' proprietaria di alcuni immobili e di sette appezzamenti di terreno la sfollata di Sulmona che per 41 giorni aveva attuato lo sciopero della fame per protestare contro il disagio e le penalizzazioni che vivono gli sfollati fuori dal cratere dei paesi terremotati: è quanto emerge, in base alle visure catastali, dagli accertamenti della Guardia di Finanza. Le verifiche erano state richieste dal sindaco di Sulmona, Fabio Federico, su sollecitazione del prefetto dell'Aquila, Franco Gabrielli, il quale aveva voluto verificare le condizioni in cui la sfollata viveva. Oltre alla casa resa inagibile dal terremoto, la donna risulta proprietaria, di garage e altri spazi in via Gramsci a Sulmona, di una casa di sei vani in via Atri e di un fabbricato a Montesilvano e di un ristorante a Sulmona dove percepisce un affitto di 1.500 euro mensili. Proprietari di immobili a Sulmona risultano essere anche il marito e il figlio della donna.
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