lunedì 27 giugno 2011

INCHIESTA COMUNE PESCARA: PAROLA AI BRANDOLINI

Nuovo appuntamento in aula oggi a Pescara nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti al Comune di Pescara che conta tra gli indagati anche l'ex sindaco Luciano D'Alfonso, il suo ex braccio destro Guido Dezio, e gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto. Gli imputati devono rispondere a vario titolo di concussione, corruzione, tentata concussione, peculato, falso ideologico, truffa, finanziamento illecito ai partiti, appropriazione indebita, abuso d'ufficio, favoreggiamento e turbata liberta' degli incanti. In mattinata sono stati ascoltati come testimoni i titolari della tipografia Brandolini, che si sono piu' volte contraddetti. In particolare Gabriele Brandolini ha detto di non sapere chi ordinava e portava i lavori in tipografia pero' poi ha aggiunto che quando c'erano lavori urgenti si sentiva con Dezio. Su alcuni scatoloni contenenti documenti mandati al macero dopo le perquisizioni, l'uomo, dopo essere stato piu' volte sollecitato dal presidente del collegio, ha detto di averlo fatto per panico dopo aver letto dell'arresto di Dezio. Prima dei Brandolini ha testimoniato un'ex funzionaria del Comune che ha riferito di una telefonata in cui l'ex sindaco D'Alfonso le diceva di non pagare una fattura all'ingegner De Donatis. La difesa ha sostenuto che il motivo del blocco del pagamento era dovuto ai limiti imposti dal Patto di stabilita'.

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