Il Garante della Privacy parte all'attacco delle carte fedeltà della grande distribuzione. Tutti i dati raccolti in modo illegittimo sono inutilizzabili perché non si può spiare gusti e scelte degli italiani fin nel carrello della spesa. Il Garante si è espresso nei riguardi di una grande catena di supermercati che si è vista comminare un' ammenda di 54mila euro. L'azienda avrebbe raccolto ed elaborato all'insaputa dei clienti non solo dati come professione o numero di cellulare, ma anche il numero degli scontrini emessi, i dettagli dei prodotti acquistati e il negozio in cui il possessore della tessera fa la spesa. Questo per "valutarne il grado di fidelizzazione, posizionarlo geograficamente, classificarlo in base a un punteggio per poi programmare campagne promozionali o inviare comunicazioni commerciali mirate".
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