Due persone sono state arrestate dai carabinieri in provincia di Venezia per sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù in concorso a completamento dell'operazione che il mese scorso aveva permesso di salvare una prostituta romena dai suoi aguzzini che l'avevano torturata in un appartamento di Montesilvano. In quella circostanza finì in carcere un cittadino romeno che però non era il responsabile principale delle sevizie compiute invece da una donna romena di 28 anni, con la complicità di un connazionale.
Le ricerche compiute dai militari dell'Arma in tutta l'Italia hanno condotto agli arresti odierni e alla scoperta di una vera e propria organizzazione con numerose ramificazioni anche internazionali, trovate anche grazie ai documenti rinvenuti nel corso della prima operazione nella quale fu salvata la prostituta romena. Dalla cartella clinica della ragazza, che è ancora ricoverata all’ospedale di Pescara, è emerso che le ferite infertele erano talmente gravi e avevano fatto infezione che nel giro di pochi giorni la donna sarebbe morta.
Le ricerche compiute dai militari dell'Arma in tutta l'Italia hanno condotto agli arresti odierni e alla scoperta di una vera e propria organizzazione con numerose ramificazioni anche internazionali, trovate anche grazie ai documenti rinvenuti nel corso della prima operazione nella quale fu salvata la prostituta romena. Dalla cartella clinica della ragazza, che è ancora ricoverata all’ospedale di Pescara, è emerso che le ferite infertele erano talmente gravi e avevano fatto infezione che nel giro di pochi giorni la donna sarebbe morta.
ndm
Nessun commento:
Posta un commento