mercoledì 1 ottobre 2008

Alla Siae si aggiunge la Scf

Sono diversi gli imprenditori abruzzesi che in questi giorni stanno ricevendo lettere con cui vengono sollecitati a versare i diritti legati alla "trasmissione di musica registrata di sottofondo all'interno dei locali, senza aver provveduto ai pagamenti" richiesti dalla Società Consortile Fonografici (Scf). Una vera e propria tassa aggiuntiva sulla musica per esercenti che già versano i diritti Siae, come denunciano gli albergatori, gli imprenditori e i pubblici esercizi aderenti ad Assoturismo-Confesercenti. A questo proposito l'ufficio legale di Confesercenti sottolinea che "l'associato che utilizza musica a scopo non di lucro nell'esercizio della sua attività commerciale (ad esempio musica d'ambiente diffusa nei pubblici esercizi o in esercizi commerciali) sarebbe tenuto a corrispondere un equo compenso, ma ad oggi non e' stato ancora emanato il Regolamento che, come previsto dalla legge, dovrebbe determinarne la misura. Di conseguenza, in mancanza di una quantificazione del compenso ex lege, e qualora le parti non vi addivengano di comune accordo, il diritto riconosciuto agli artisti interpreti ed esecutori ed ai produttori per le utilizzazioni a scopo non di lucro non e', a nostro avviso, di fatto esercitabile. Ne' le convenzioni stipulate da terzi impegnano in alcun modo le imprese associate a Confesercenti".
gm

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