Quarantaquattro anni fa, don Luigi Ciotti fondò a soli 19 anni, non ancora sacerdote, il Gruppo Abele. Da allora la sua parrocchia è stata la strada e non ha smesso di incontrare le persone, di chiedere «come ti chiami?», perché ognuno ha diritto alla propria, unica, identità. Lo ha fatto ieri, per quasi tre ore, coi ragazzi dell'istituto tecnico commerciale «Emilio Alessandrini», a Montesilvano, dove è stato accolto da centinaia di studenti riuniti nell'aula magna in occasione della tappa della Carovana antimafia promossa dall'associazione Libera con Arci e Avviso pubblico, che nel pomeriggio si è fermata al cinema «Massimo» di Pescara.
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