venerdì 28 novembre 2008

CARTE CLONATE, 5 ARRESTI DELLA POLIZIA POSTALE

 

La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pescara ha arrestato, nelle province di Chieti, Roma e Campobasso, cinque cittadini rumeni responsabili della clonazione di centinaia di carte di credito. Gli stessi sono altresi' responsabili di alcuni grossi furti perpetrati ai danni di noti centri commerciali della zona per centinaia di migliaia di Euro. Le indagini sono scaturite dalla segnalazione di un grande negozio di giocattoli di Pescara che aveva segnalato il rinvenimento di una busta contenente materiale elettronico nascosta tra gli scaffali contenente: uno skimmer - 2 involucri di terminali POS - utensili vari, nonche' un cartoncino contenente le indicazioni tecniche relative allo schema elettronico dello skimmer. Nel corso del sopralluogo, spiega una nota della Polizia, veniva sorpreso un cittadino rumeno che veniva immediatamente arrestato, con l'accusa di tentato furto, tentata installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche, ricettazione e concorso di persone nel reato Il giorno successivo, uno dei suoi complici veniva sorpreso all'interno dello stesso negozio intento a rovistare tra gli scaffali, proprio dove era stata rinvenuta la busta di plastica sequestrata. Nello stesso periodo anche il titolare di un distributore carburanti segnalava la probabile manomissione del POS, risultato poi effettivamente compromesso. Il titolare dell'area di servizio in molteplici occasioni, precedenti e successive alla compromissione del POS, aveva notato tre individui che, con fare sospetto, si erano intrattenuti piu' volte all'interno della struttura nella quale era posizionato il POS. Successivi accertamenti permettevano di appurare che nel periodo di compromissione circa 250 carte di credito/debito erano transitate (e acquisite dai criminali) per il solo POS del distributore di carburante. Il tempestivo intervento del personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pescara ha impedito che i criminali mettessero a segno un colpo di circa 350mila euro.

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