Il caso-doping che mette sotto accusa il maratoneta abruzzese Alberico Di Cecco è finito, come era prevedibile, su tutti i giornali, sportivi e non. L'accusa è chiara, anche se non ancora definitiva: tracce di Epo nei campioni di sangue e urine prelevati all'atleta azzurro dopo la maratona di Carpi del 12 ottobre scorso, gara in cui Di Cecco si è laureato campione italiano della specialità. A lui non è ancora stato notificato niente, per cui anche ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni circostanziate, ma una cosa - la più importante - l'ha detta: «Non ho preso l'Epo».
In caso di conferma della positività al doping, per Alberico Di Cecco potrebbe scattare una pesantissima sanzione sportiva, e la cosa, oltre a mettere in difficiltà l'Arma, metterebbe in grave imbarazzo anche il comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009, di cui il maratoneta abruzzese è uno dei testimonial di punta.
In caso di conferma della positività al doping, per Alberico Di Cecco potrebbe scattare una pesantissima sanzione sportiva, e la cosa, oltre a mettere in difficiltà l'Arma, metterebbe in grave imbarazzo anche il comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009, di cui il maratoneta abruzzese è uno dei testimonial di punta.
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