Svolta nella crisi della Pescara Calcio. I giocatori hanno deciso di non giocare la gara in programma domenica contro la Juve Stabia. «Dopo mesi di impegni costantemente disattesi, di parole d'onore spese a vuoto, di garanzie non mantenute, è giunto il momento di dire stop». Questo è stato scritto in un comunicato stampa a firma della squadra. «Basta allo scempio che si sta consumando. Ci sono 30 famiglie che attendono da agosto il pagamento degli emolumenti, gente che prende 1.500 euro al mese che non sa come vestire i propri figli o dove trovare i soldi per fare la spesa, grazie al Pescara Calcio». Un attacco frontale contro la società cui la squadra chiede chiarezza. Nel frattempo, gli stessi firmatari della protesta, hanno ufficialmente dato mandato all'avvocato Mattia Grassani di tutelare i propri diritti in sede legale. La tifoseria comunque è convinta di poter fare cambiare idea ai giocatori.
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