venerdì 28 novembre 2008

RAPINE IN BANCA PER GIOCARE AI CAVALLI

Riuscivano a dimagrire o ingrassare anche di 20 chili per ingannare le telecamere i componenti della banda specializzata in rapine smantellata dalla polizia di San Benedetto del Tronto nell'operazione "Dirty money 2". Rapinavano banche per scommettere ai cavalli dopo aver ripulito i soldi. Tre gli arrestati, tra cui un insospettabile impiegato delle Poste di Pescara, accusati di aver messo a segno, tra il 2005 e quest'anno, ben 13 rapine tutte ai danni di istituti bancari marchigiani per un valore di oltre 300 mila euro.
Dopo 6 mesi di indagini, fatte di foto, riscontri e intercettazioni telefoniche e ambientali i tre sono stati arrestati all'alba di mercoledì dagli uomini del commissariato di polizia di San Benedetto del Tronto, sezione anticrimine coordinati dal dirigente Marco Fischetto. Il gioco è stata la loro rovina. Rubavano per poi puntare ai cavalli, in una sala scommesse di Pescara, sulle partite di calcio, alla roulette. Niente li tratteneva. Tutto per loro poteva essere oggetto di scommessa. Dovevano sempre raggranellare in media 30 mila euro perché anche la sera stessa se li dovevano giocare, magari anche al casinò di Venezia dove erano graditissimi ospiti. Gli inquirenti ritengono che siano stati lasciati dai "rapinatori-giocatori" sul tavolo verde della Serenissima oltre 100mila euro.

Nessun commento: