Tredici vigili urbani coinvolti nell'inchiesta sulle 8.000 multe annullate hanno patteggiato ieri davanti al gup Maria Gabriella Tascone, dai 5 ai 12 mesi di reclusione. I vigili implicati sono 72 ed erano accusati di falso.
L'inchiesta, condotta dal pm Paolo Pompa, ha consentito di scoperchiare la pentola su un'abitudine molto diffusa al comando di via del Circuito, quella dell'annullamento delle multe, senza che vi fosse alcuna regola scritta a indicare la procedura da seguire.
A ricostruire le cose è stata la Guardia di finanza, che si è occupata delle indagini e ha scoperto che tra il 2004 e il 2006 sono state circa 8.000 le contravvenzioni inspiegabilmente eliminate dai vigili, con un danno erariale di 421mila euro di cui si dovrà rispondere davanti alla Corte dei Conti.
Tra queste 8.000, poi, ce ne sono 238 falsificate, sulle quali compariva non solo la firma dell'agente che le aveva materialmente elevate, ma anche quella di un altro collega, non a lavoro nel momento in cui era stata emessa la multa.
L'inchiesta, condotta dal pm Paolo Pompa, ha consentito di scoperchiare la pentola su un'abitudine molto diffusa al comando di via del Circuito, quella dell'annullamento delle multe, senza che vi fosse alcuna regola scritta a indicare la procedura da seguire.
A ricostruire le cose è stata la Guardia di finanza, che si è occupata delle indagini e ha scoperto che tra il 2004 e il 2006 sono state circa 8.000 le contravvenzioni inspiegabilmente eliminate dai vigili, con un danno erariale di 421mila euro di cui si dovrà rispondere davanti alla Corte dei Conti.
Tra queste 8.000, poi, ce ne sono 238 falsificate, sulle quali compariva non solo la firma dell'agente che le aveva materialmente elevate, ma anche quella di un altro collega, non a lavoro nel momento in cui era stata emessa la multa.
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