venerdì 23 gennaio 2009

Crisi dell'autotrasporto

Pochi ordini, pochi tragitti e camion che viaggiano mezzi vuoti. Aziende in grande sofferenza, che non chiudono perchè per farlo è necessario sostenere enormi costi. In questa situazione di crisi si svuotano le strade ed autostrade. I trasportatori aderenti a Confartigianato Trasporti Pescara, afferma il responsabile delle categorie Fabrizio Vianale, denunciano la grave crisi che sta investendo il comparto dell'autotrasporto e per questo hanno chiesto lo stato di crisi del settore con un intervento della Regione Abruzzo teso ad introdurre gli ammortizzatori sociali nel settore ed interventi di sostegno per favorire la diversificazione delle imprese. La quantità di merce si sta riducendo significativamente, le imprese fermano i Tir e sospendono il personale, l'indebitamento sale mettendo a rischio di chiusura il 20% delle aziende. In un contesto cosi pesante Confartigianato Trasporti Pescara punta sulla cooperazione tra imprese di trasporto per creare sinergie e superare questa difficile battaglia. Con la sinergia e' infatti possibile ridurre i costi di gestione e migliorare la qualità dei servizi offerti alla committenza. Sono a rischio aziende e posti di lavoro. Confartigianato Trasporti Pescara, ha dichiarato il presidente provinciale Bruno Canale, invita il ministro Matteoli ad attuare i provvedimenti contenuti nella legge finanziaria e a sostenere le rivendicazioni degli autotrasportatori, con l'introduzione del contratto scritto e dell'osservatorio necessario per definire i costi minimi delle imprese. Infine Confartigianato rivendica alle Province ed alla Regione la possibilità di regolarizzare con procedure semplificate le imprese con piccoli autoveicoli che devono sostenere gli esami evitando lunghi e costosi corsi di formazione. Da diversi anni a questa parte, secondo Confartigianato Trasporti, il settore dell'autotrasporto sta attraversando una grave crisi che in parte dipende dalla composizione del settore (il 90% formata da microaziende) e dall'altra dagli elevati costi di esercizio, "da una concorrenza rovinosa che viene svolta dai vettori esteri e dall'abusivismo e dall'illegalità molto diffusa nel settore".
gm

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