Gissi, Casoli, Guardiagrele, Pescina, Tagliacozzo e forse Popoli. Sono gli ospedali candidati a una profonda riorganizzazione, con la chiusura delle sale operatorie e il potenziamento dei servizi per malati cronici. Gli altri pazienti saranno dirottati altrove.
In quegli ospedali dove si concentrano le sale operatorie, servizi di alta specializzazione e, soprattutto, la rianimazione. Per l'assessore regionale alla sanità, Lanfranco Venturoni la riorganizzazione, iniziando da questi sei ospedali, è l'unico modo per tenere le strutture aperte, per non tagliare posti di lavoro, posti letto e servizi. Una decisione che creerà anche polemiche e forse comitati di lotta ma Venturoni allarga le braccia e ammette che non ci sono alternative mentre il sistema sanitario, senza riorganizzazione e tagli è ingovernabile.
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