lunedì 16 marzo 2009

TOYO ITO A PESCARA

A tempo di record spuntano i nomi dei nuovi indagati nella faccenda del calice di Toyo Ito. Luciano D'Alfonso è stato iscritto nel registro degli indagati per la vicenda che attiene la realizzazione dell'opera. Insieme a lui il pm Paolo Pompa ha iscritto anche gli ex dirigenti comunali Giampiero Leombroni e Vincenzo Cirone, e l'ex dirigente dell'ufficio provveditorato e patrimonio Guido Dezio. I reati contestati sono il falso e l'abuso d'ufficio, per ora, ma non si esclude che si possa arrivare a contestare anche la corruzione perché il pm non crede ai regali e ai mecenati, ovvero agli industriali che hanno sborsato fino ad un milione e 200mila euro per l'opera.L'indagine si preannuncia lunga e difficoltosa.
Intanto l'opera che si è rotta dopo poco più di due mesi è ancora lì, al centro di Piazza Salotto, mentre è iniziato il balletto delle responsabilità. Solo qualche giorno fa il titolare della ditta che ha realizzato l'opera (la Clax Italia) aveva detto: «l'opera potrebbe rimanere anche così, è bella lo stesso». E questa mattina l'architetto giapponese è tornato a Pescara. Nel pomeriggio sarà a Pomezia presso la Clax Italia per partecipare ad un incontro a cui prenderà parte anche il vice sindaco Camillo D'Angelo e i tecnici comunali che hanno seguito la realizzazione e l'installazione dell'opera.
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