venerdì 29 maggio 2009

SCENDONO I CONSUMI RESISTONO I TELEFONINI

Piuttosto a piedi e senza lavatrice, magari si rinuncia al piatto di pasta, ma mai senza l'ultimo telefonino uscito sul mercato. Gli italiani non rinunciano a spendere denaro per i prodotti tecnologici, mentre in forte calo sono gli acquisti di mezzi di trasporto e di elettrodomestici. E' questa la fotografia contenuta nella Relazione annuale della Banca d'Italia dove si spiega che a fronte di una frenata dei consumi nel 2008 "la spesa per prodotti ad alto consumo tecnologico, in particolare nella telefonia, ha invece mantenuto un ritmo elevato (6,8%)". Una conferma dello spostamento delle preferenze dei consumatori verso questo settore negli anni (l'incremento e' stato di poco inferiore al 12% in media d'anno dal 1995). A causa "del grave deterioramento del quadro economico generale e delle crescenti incertezze sulle prospettive di reddito a medio termine, la famiglie - sottolinea Bankitalia - hanno invece nettamente ridotto gli acquisti di beni durevoli (-7,3%) soprattutto di mezzi di trasporto (-15,1%) e di elettrodomestici (-7,1%). Sono ancora diminuiti gli acquisti di beni non durevoli (-1,3%). Per non parlare dei consumi alimentari la cui contrazione, pari al 2,3%, "si e' inasprita nella parte finale dell'anno, nonostante il rapido rientro delle tensioni sui prezzi delle materie prime. Il dato - afferma Bankitalia - potrebbe riflettere il brusco impatto della crisi sulle famiglie a basso reddito, caratterizzate da un'alta propensione al consumo di queste categorie di prodotti". Anche i consumi di beni semidurevoli sono calati (-1,2%), mentre quelli di servizi sono cresciuti solo dello 0,4%: "La riduzione della spesa dei trasporti e comunicazioni e per servizi alberghieri e assicurativi e' stata compensata dall'aumento di quella per le attivita' ricreative e per i servizi finanziari e abitativi". "La flessione dei consumi - conclude la Banca d'Italia - riflette quella del reddito disponibile in termini reali, la cui debolezza perdura ormai da un quindicennio e influenza, verosimilmente in modo permanente, le percezioni delle famiglie. L'incremento nominale del reddito nel 2008 (2,7%) e' stato completamente eroso dalle forti tensioni al rialzo dei prezzi, protrattasi fino all'estate: nella media dell'anno, il potere d'acquisto delle famiglie e' diminuito di mezzo punti percentuale".

Nessun commento: