A un mese e un giorno dal terremoto in Abruzzo, proseguono i sopralluoghi dei tecnici sui danni e l'agibilita' degli edifici: al 3 maggio sono state verificate 24.820 strutture, delle quali il 53,1% e' risultato agibile. Si tratta di un dato parziale, dal momento che i tecnici non sono ancora arrivati nelle zone 'rosse' a rischio crolli, come il centro storico de L'Aquila. Il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, dopo aver incontrato i sindaci del ''cratere sismico'', da ieri prosegue le sue visite nei campi di accoglienza anche per spiegare ai cittadini il contenuto del 'decreto legge per l'Abruzzo'. Il provvedimento, approvato nel Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2009, contiene nuove norme e agevolazioni per le popolazioni colpite. Attualmente, sono oltre 65.000 le persone sfollate, di cui piu' di 30.000 alloggiate nei 170 campi di accoglienza e il resto negli alberghi della costa adriatica. Ieri mattina, a 30 giorni esatti dal sisma, si e' tenuta a L'Aquila una seduta del Consiglio Regionale dell'Abruzzo, a cui ha partecipato il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini. Bertolaso, annunciando una proposta di modifica del decreto legge, ha detto che chi ha avuto l'abitazione distrutta dal sisma e che quindi dovrà rifarsi la casa, avrà il 100 per cento della spesa sostenuta per la ricostruzione.
Dunque, nessun tetto di 150.000 euro. Per ogni proprietario che ha perso la casa lo Stato aprirà un conto in banca (per alimentarlo lo Stato accenderà mutui). L'impresa che ricostruirà la casa (in base a perizie giurate e col rispetto delle normative antisismiche) presenterà all'istituto di credito gli stati di avanzamento del lavoro e sarà pagata.
La ditta sarà scelta dal privato e quindi, ragionevolmente la gran parte dei lavori dovrebbe essere affidata a società locali. Non ci saranno enti pubblici a fare da intermediari.
Per chi ha la casa con molti danni, ma recuperabile, resta il tetto di 80.000 euro per la risistemazione e questo vale anche per i non residenti che hanno avuto la seconda casa seriamente compromessa.
Bertolaso ha annunciato che entro maggio saranno completate le 50.000 verifiche (a oggi si è giunti a quota 30.000) previste nelle abitazioni che si trovano nel cosiddetto cratere (l'area colpita dal sisma).
Per le case agibili che hanno danni lievi basterà presentare al Comune una perizia giurata firmata da un tecnico, il Comune la dovrà approvare e fatti i lavori sempre il Comune pagherà la somma prevista (si parla di cifre dai 1.000 ai 5.000 euro).
In questo modo, ha detto ancora Guido Bertolaso, molti potranno rientrare nelle loro case.
La protezione civile si impegna anche a pagare i tecnici che stanno lavorando al ripristino di fornitura di luce, acqua e gas.
Terminato il primo passo della maxi inchiesta sui crolli cominciata all'indomani della scossa che ha devastato la provincia.
Ieri è stato definito l'elenco delle strutture pubbliche e private nel mirino della magistratura: sono 140, alcune con crolli causa di morti, altre gravemente danneggiate e si trovano soprattutto nel capoluogo di regione. Si è concluso quindi anche il programma dei sopralluoghi effettuati dai consulenti nominati della procura, almeno fino a quando non arriveranno nuove denunce da parte dei cittadini.Comincia così adesso una nuova fase del lavoro che sta portando avanti la procura
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