giovedì 25 giugno 2009

Le ripercussioni del sisma secondo il rapporto sull'economia

Le ripercussioni del terremoto sull'attivita' produttiva sono state piu' gravi nel commercio, nell'artigianato e, in generale, nel complesso delle attivita' terziarie operanti nella citta' de L'Aquila e nei Comuni limitrofi. E' quanto si ricava dal rapporto sull'economia dell'Abruzzo presentato, questa mattina, a L'Aquila, nella sede della Carispaq, alla presenza del governatore di Bankitalia, Mario Draghi. Nell'area del sisma operavano nel 2008 circa 3200 unita' produttive del commercio, di cui 60% localizzato nelle aree maggiormente danneggiate. Secondo il rapporto, che riprende dati della Confesercenti, sono oltre 2000 le piccole e medie imprese del settore che sono state chiuse in seguito al terremoto, di cui circa 800 insediate nel centro storico de L'Aquila. Nei 50% dei casi gli immobili aziendali sono risultati del tutto inagibili. In base ai dati della Confartigianato, dice il rapporto di Bankitalia, sono circa 500 le imprese artigiane de L'Aquila che hanno forzatamente chiuso la loro attivita' a causa del sisma. Ulteriori 1200 imprese danneggiate operavano nei rimanenti Comuni dell'area. Un quinto delle circa 1800 imprese agricole localizzate nell'area del sisma opera all'interno dei Comuni maggiormente colpiti.

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