venerdì 24 luglio 2009

D'Alfonso, chiesto il rinvio a giudizio

Il pm del tribunale di Pescara, Gennaro Varone, ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio per l'ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, e gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto, nell'ambito della prima tranche dell'inchiesta, denominata "Housework", su presunte tangenti negli appalti pubblici al Comune di Pescara. La richiesta, che conta 46 pagine e in allegato una memoria del pm di 100 pagine, riguarda anche altre 23 persone. Tra gli imputati il dirigente comunale Guido Dezio e l'imprenditore Massimo De Cesaris, che il 15 dicembre scorso finirono agli arresti domiciliari insieme a D'Alfonso . L'inchiesta e' focalizzata sui lavori pubblici, tra cui quelli riguardanti i cimiteri e l'area di risulta, e sulla pubblicita' istituzionale. I 26 imputati devono rispondere, a vario titolo, di concussione, corruzione, tentata concussione, peculato, falso ideologico, truffa, finanziamento illecito ai partiti, appropriazione indebita, abuso d'ufficio, favoreggiamento e turbata liberta' degli incanti. Gli atti relativi all'inchiesta sono raccolti in oltre 50 faldoni a cui si aggiungono 40 scatoloni contenenti il materiale sequestrato nel corso delle indagini. Ora tocca al gup fissare la data dell'udienza preliminare

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