mercoledì 29 luglio 2009

PARAFARMACIE: LA FEDERCONSUMATORI CONTRO LA PROPOSTA DI DECRETO

"Un duro colpo alle parafarmacie ed ai progressi fatti in campo farmaceutico grazie alle liberalizzazioni". Giudica cosi' Rita Battaglia, vicepresidente Federconsumatori, il decreto che verra' discusso nel prossimo Consiglio dei ministri, in cui si prevede la 'cancellazione' della denominazione parafarmacie e dell'insegna con la croce verde che, secondo il progetto, sarebbe prerogativa esclusiva delle farmacie. "Se il Governo fosse davvero intenzionato ad approvare tale provvedimento - si legge in una nota di Federconsumatori - dimostrerebbe una grave disattenzione nei confronti dei cittadini e delle loro esigenze. Grazie alla liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco e all'ampliamento della concorrenza nel settore farmaceutico, infatti, le famiglie hanno ottenuto un risparmio superiore al 20%. Il risparmio, come spesso abbiamo ribadito, potrebbe aumentare di ulteriori 40 euro annui se venisse estesa la vendita dei farmaci di fascia C con obbligo di prescrizione anche all'interno delle parafarmacie e della grande distribuzione. La strada intrapresa dal Governo, invece, va da tutt'altra parte, e l'intenzione e' addirittura quella di rimettere in discussione la centralita' del farmacista, figura chiave all'interno di questi esercizi (parafarmacie e corner nella grande distribuzione) per indirizzare il cittadino nella scelta e nell'utilizzo corretto del farmaco". Per l'associazione, "e' paradossale che, in un momento di grave crisi come quello che il Paese sta vivendo, si attuino scelte di questo tipo, che, inevitabilmente, porteranno alla chiusura di 3.000 parafarmacie, con la conseguenza che circa 6.500 persone perderanno il proprio posto di lavoro". Federconsumatori "contrastera' in ogni sede questo disegno, non solo in quanto danneggia i cittadini, privandoli di una importante possibilita' di risparmio, ma anche perche' ridimensiona i principi di concorrenza che i processi di liberalizzazione hanno introdotto nell'economia italiana".

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