Il prossimo 9 luglio si apre presso il Tribunale di Pescara il processo per uno dei più grandi scandali ambientali europei degli ultimi anni, quello del sito chimico di Bussi con le sue megadiscariche abusive. La scoperta, operata dal Corpo Forestale di Pescara guidato da Guido Conti e dalla Procura di Pescara, risale all’estate del 2007. Con l'udienza preliminare si avvia il percorso per fare luce sulle responsabilità penali per un disastro ambientale senza pari nel continente, per discariche industriali abusive di 500.000 tonnellate, per l'inquinamento della falda acquifera più importante dell'Appennino e per la contaminazione con solventi dei pozzi S. Angelo destinati all'acqua potabile. Questi ultimi hanno dato acqua a tutta la Val Pescara con 500.000 persone che, ignari fino all'ultimo, hanno bevuto acqua proveniente da pozzi inquinati da tetracloruro di carbonio, tetracloroetilene e tricloroetilene. Con la prima udienza i giudici dovranno valutare se e per quali reati rinviare a giudizio alcune decine di persone coinvolte.
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