mercoledì 26 agosto 2009

OMICIDIO SULMONA: IL PADRE AVEVA TELEFONATO ALL'AVVOCATO

L'ex agente di polizia penitenziaria di 53 anni, autore dell'omicidio della figlia, subito dopo avergli sparato ha chiamato con il telefonino l'avvocato Adele Buccini, del foro di Sulmona, che in precedenza lo aveva assistito in alcune cause civili. Al legale ha riferito di aver compiuto il terribile gesto, chiedendo come si sarebbe dovuto comportare ma poi la comunicazione si e' interrotta. L'avvocato, che si trovava a Sulmona, si e' subito recata dai carabinieri per esporre quanto accaduto ed e' stata poi portata dai militari al Commissariato, dov'era gia' custodito il suo ex assistito. Qui e' stata ascoltata e ha riferito della telefonata.  Questa mattina il procuratore Federico De Siervo disporra' l'autopsia sulla vittima. Intanto l'avvocato dell'omicida, Maurizio Scelli, si rechera' in carcere per ascoltare il suo assistito, al quale sono contestati i reati di omicidio volontario e porto abusivo di arma, in quanto la detenzione della calibro 7,65 era legale. Rimane da chiarire perche' l'uomo portasse con se l'arma, fatto che potrebbe far scattare l'aggravante della premeditazione. Secondo la ricostruzione degli uomini del Commissariato di Sulmona, l'uomo ieri mattina ha accompagnato la figlia al Sert, visto il suo stato di tossicodipendente e al rifiuto di questa di sottoporsi ai cicli medici sono risaliti in auto. Qui si sarebbe consumata la tragedia: in un raptus il padre le avrebbe sparato alla nuca, uccidendola sul colpo.

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