Davanti al gip del tribunale per i minorenni dell'Aquila Vincenzo Venezia ed al pm Antonietta Picardi i due ragazzini accusati dell'omicidio di Antonio De Meo hanno detto di essere stati provocati dalla vittima. Sarebbero partite spinte reciproche tra lo studente marchgiano ucciso nella notte tra domenica e lunedi' a Villa Rosa di Martinsicuro, e i due minori di etnia rom perche' si sono sentiti accusati della sparizione della bicicletta assegnata a De Meo dall'hotel in cui lavorava. "De Meo si sarebbe avvicinato a questo ragazzo - ha spiegato al Tg3 Abruzzo, l'avvocato Luca Sarodi legale di fiducia di uno dei minori in carcere - riferendo 'tu mi hai rubato la bicicletta restituiscimela'. Ci sarebbe poi stato un tentativo del ragazzo di allontanarlo". Successivamente poi sarebbero partiti due pugni, un vivace scambio verbale ed infine la tragedia per un cazzotto risultato letale. Gli avvocati dei due ragazzini, prelevati questa mattina presto dal carcere di Ancona per essere ascoltati all'Aquila, hanno chiesto la custodia in casa. Se l'istanza non dovesse essere accolta i due minori potrebbero essere trasferiti nella struttura d'accoglienza per minori di Roma.
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