Si sono chiuse le indagini preliminari dell'inchiesta sul fertilizzante cancerogeno prodotto in un impianto di compostaggio di Montesilvano. L'inchiesta condotta dalla Guardia Forestale ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di due persone. Per loro, l'accusa è di traffico di rifiuti e falso ideologico in atto pubblico. Secondo la procura di Pescara per conseguire un ingiusto profitto patrimoniale i due gestivano abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti ma non rispettavano il ciclo di lavorazione dei fanghi. Entro venti giorni dovranno presentare memorie, produrre documenti o potrebbero presentarsi per rilasciare dichiarazioni spontanee o chiedere di essere sottoposti ad interrogatorio. La forestale avrebbe individuato circa 12 mila tonnellate di rifiuti, provenienti da varie regioni tra le quali Abruzzo, Marche, Toscana, Puglia, Campania, Molise e Lazio, che sarebbero stati poi utilizzati per la produzione di fertilizzante cancerogeno.
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