lunedì 25 gennaio 2010

PIANO STRAORDINARIO PER L'OCCUPAZIONE A L'AQUILA

Un piano straordinario per fronteggiare la grave emergenza occupazionale. L'iniziativa è della presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, pronta a presentare le sue proposte al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. «Le ore di cassa integrazione sono aumentate di oltre il 700%» ha sottolineato la presidente Stefania Pezzopane «e ad oggi abbiamo più di 7.500 cassintegrati. Numeri ai quali vanno aggiunti i posti di lavoro persi nelle piccole attività produttive: 800 negozi solo in centro storico, senza considerare gli indotti dei centri fuori cratere che hanno risentito pesantemente degli effetti del sisma. Quella del lavoro è la vera zona rossa sociale del sisma, per questo rivolgo un appello accorato a Governo e Regione per costruire una piattaforma comune per fronteggiare questa emergenza».

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ad alcuni si apre, ad altri si chiude?
Parte I/IV

Sarei venuto a conoscenza di cose delle quali però non è che abbia delle prove o documenti da mostrare: si tratta piuttosto di cose raccontate, che possono essere inesatte, smentite e rettificate.
Però vorrei ugualmente renderle note, anche se in formula dubitativa: se sbagliate, incomplete, possono sempre essere corrette, chiarite e/o implementate da chi ne dovesse sapere di più, no?

Visto che vengono tirate in ballo, nell'articolo, Finmek e l'area ex Finmek: per quello che mi è dato di capire e di sapere, nell'articolo, per quanto compaia "il verbo" "Finmek", Finmek, ed i suoi cassa integrati, questi, a me pare, i fatti dicano che sono piuttosto esclusi, e non inclusi. Esclusi da qualsiasi contemplazione e considerazione, ad esempio, rispetto al consorzio ed agli 8 milioni di euro protati da Franceschini: andiamolo a verificare!

La storia direbbe che i possedimenti della Finmek sarebbero dovuti rimanere a disposizione dei cassa integrati Finmek: non come proprietà, s'intende, ma come disponibilità per eventuali futuri insediamenti.

Con "quella firma" attesa a momenti, con la quale si dice venga chiuso il contenzioso tra Finmek e Aquila Sviluppo, finalmente la parte Finmek (una porzione dell'area ex-Italtel) verrebbe messa effettivamente a disposizione per le aziende che volessero insediarvicisi per, questo sarebbe lo scopo, ricollocare i cassa integrati Finmek: come sembra la cosa, messa così?
Buona vero?

Ma andiamo a vedere.
Pensiamo alla coincidenza: si costituisce il consorzio Pezzopane-Cilaente (alias Provincia e Comune), arrivano gli 8 milioni di euro di Franceschini, si definisce, si delimita, si assegna, separandola dal resto, ai cassa integrati FInmek la loro area.

Cominciamo col vedere quale era la proprietà Finmek e che cosa è stato lasciato ai cassa integrati Finmek.
Credo, sempre con beneficio di inventario, che di proprietà Finmek fossero almeno l'intera Palazzina Uffici (quella sulla sinistra del cancello d'ingresso), ed un grande modulo coperto (quello che ci si troverebbe di fronte entrando).
Cosa è stato dato ai cassa integrati Finmek?
Di tutto quello sopra elencato, solo la metà del modulo!
E la grande, bella, importante, prestigiosa Palazzina Uffici? E l'altra meta del modulo? Che fine avrebbero fatto?
Sembrerebbe (il condizionale è dobbligo, sì, ma la Pezzopane potrebbe chiarire e/o smentire), ma non so se sia vero, che la Palazzina Uffici e l'altra metà del modulo sarebbero stati passati di proprietà di Aquila Sviluppo, questo per ripianare i debiti che Finmek avrebbe avuto nei confronti di questa!
È chiaro? Aquila Sviluppo vantava dei crediti nei confronti di Finmek, e qualcuno ha pensato bene di ripianarli con i beni che sarebbero stati lasciati a disposizione dei cassa integrati Finmek!
Be', potrebbe anche sembrare giusto: va bene che pagare i debiti ad Aquila Sviluppo vuol dire togliere elementi vitali ai cassa integrati Finmek, ma i debiti sono debiti, e vanno pagati!
La vogliamo accettare questa dura ma necessaria regola?

Continua...

Anonimo ha detto...

Ad alcuni si apre, ad altri si chiude?
Parte II/IV

Andiamo avanti, ed andiamo a vedere la Palazzina Uffici
ed il mezzo modulo tolto ai cassa integrati Finmek, alla fine dei conti, che fine fanno, una volta passati ad Aquila Sviluppo!

La Pezzopane e Cialente (alias Provincia e Comune) diventano proprietari (come enti pubblici), perché gli viene ceduta da InvItalia (Sviluppo Italia), di tutta l'area ex-Italtel, sulla quale si accingono ad investire gli 8 milioni di euro avuti da Franceschini, a cominciare dalla ristrutturazione.
Dell'area ex-Italtel però ecco che allora fanno parte anche la Palazzina Uffici ed il mezzo modulo "tolto" ai cassa integrati Finmek!
Quindi, alla fine del giro, i debiti pagati con gli immobili che sarebbero dovuti rimanere a disposizione dei cassa integrati Finmek, ovvero la Palazzina Uffici e mezzo modulo grande, diventano di proprietà della Pezzopane e di Cialente (alias Provincia e Comune) !
Quindi ecco che si vengono a delineare due aree: quella piccoletta, del mezzo modulo lasciato ai cassa integrati Finmek, e "il resto del mondo": tutta l'area ex-Italtel di proprietà di della Pezzopane e di Cialente (alias Provincia e Comune) !

Arrivano i soldi di Franceschini (8 milioni di euro) per le ristrutturazioni: su quale delle due aree verranno investiti? Su tutte e due? No! Solo sull'area consorzio, non sul mezzo capannone lasciato ai cassa integrati Finmek!

La metà del modulo, quello lasciato ai cassa integrati Finmek, NON verrà ristrutturato con i soldi portati da Francheschini, perché non rientrerà nel consorzio Pezzopane-Cialente (alias Provincia e Comune) !

Perciò su quella metà del modulo, quella metà lasciata ai cassa integrati Finmek, non ricadranno i soldi portati da Franceschini!
Perciò il titolo del commento: Ad alcuni si apre, ad altri si chiude.

Ma Pezzopane! Cialente! Ma che fate? Non siete più tutti amici?
Voi, i cassa integrati Finmek, Aquila Sviluppo?
Hai voglia a scrivere a Scajola ed a Sacconi per Finmek,: dovrebbero cercare gli altri che se li prendano, i cassa integrati Finmek, quando voi però, nel vostro consorzio, vi guardate bene dal farceli entrare, anzi, li lasciate anche senza la Palazzina Uffici e il mezzo modulo che avrebbero dovuto appartenergli!

Chi sta dentro e chi sta fuori?

Andiamo avanti, che non è finita.

Continua...

Anonimo ha detto...

Ad alcuni si apre, ad altri si chiude?
Parte III/IV

Con i debiti, lo abbiamo visto per i crediti che Aquila Sviluppo vantava nei confronti di Finmek (cassa integrati o non cassa integrati) non si scherza: vanno pagati, diremmo "senza pietà"!
Mi è stato detto, ma non so se sia vero o meno, diciamo che mi è stato raccontato (ma Pezzopane-Cialente potrebbero smentire-chiarire), che i debiti di Aquila Sviluppo verrebbero ripianati con gli 8 milioni di euro di Franceschini!
Hai capito!
Secosì fosse, con i soldi di Franceschini non ci si potrebbero ripianare anche i debiti che Finmek avrebbe con Aquila Sviluppo, lasciando ai cassa integrati Finmek, per attrarre nuovi investitori, anche l'intera Palazzina Uffici e l'intero modulo?
Sì: col fischio!

Ma ce n'è ancora.
Chi gestirà il consorzio? Chi vi lavorerà?
Che destino avranno i lavoratori di Aquila Sviluppo?
Uno potrebbe pensare: -Visto e considerato che l'area ex-Itlatel, diventando di proprietà di Pezzopane-Cialente (alias Provincia-Comune) diventa un bene pubblico, la gestione dell'area sarà a cura dei dipendenti pubblici della Provincia e del Comune! E considerato che Aquila Sviluppo è per ben il 90% di proprietà di InvItalia (Sviluppo Italia), i dipendenti di Aquila Sviluppo resteranno in InvItalia (Sviluppo Italia)! In fondo anche per i lavoratori di Villa Pini si sta procedendo in un modo analogo: il loro lavoro (i pazienti) nelle strutture pubbliche, i lavoratori, dipendenti di Villa Pini, in cassa integrazione commissariati.- Invece no
Sembrerebbe, mi è stato detto, ma non so se sia vero o meno, diciamo che mi è stato raccontato (ma Pezzopane-Cialente potrebbero smentire-chiarire), che cedendo l'area ex-Italtel, InvItalia "cederebbe" anche Aquila Sviluppo, alias i dipendenti di questa, che, redo di poter tranquillamente desumere, a questo punto, penso diventino dipendenti del consorzio Pezzopane-Cilanete (alias Provincia e Comune); ovvero dipendenti pubblici, o sbaglio?

Se così fosse, questi lavoratori, assunti da una spa "privata", si ritroverebbero, fortunati loro, ad essere dipendenti pubblici sì, ma senza aver fatto nessun concorso, senza aver passato nessuna pubblica selezione.

Abbiamo finito?
Quasi.

Continua...

Anonimo ha detto...

Ad alcuni si apre, ad altri si chiude?
Parte IV/IV

A questo punto credo che anche i dipendenti Finmek rimasti con mezzo solo mezzo capannone, ed anche da ristrutturare, sarebbero felici, felicissimi di cederlo e "cedere" anche loro stessi al consorzio Pezzopan-Cialente (alias Provincia-Comune), ma credo che per i cassa integrati Finmek, questo passaggio non sia contemplato, anzi, i fatti, le coincidenze, la firma sul contenzioso, lascerebbero pensare all'esatto contrario: perciò il titolo del commento: ad alcuni si apre, ad altri si chiude.

La ciliegina sulla torta: i ricercatori!
Nelle ultime dichiarazioni di Lolli si sottolinea come tra i lavoratori Compel (Technolab?) ci siano dei ricercatori. Qualcuno forse ricorderà la proposta di Fim Fiom e Uilm per una legge regionale sulla ricerca (è stata fatta?) e sulla costituzione di un polo di ricerca che veda uniti l'INFN, l'Università, la Finmeccanica, la Technolabs e la Dompè!, Non sarebbe un area ideale, quella dell'ex-Italtel, per un polo del genere?
E per di più senza la rottura dei cassa integrati Finmek?
E con i bei 8 milioni di euro da spenderci portati da Franceschini?

Ora, tenendo in considerazione tutto quanto sopra esposto, e sempre con il beneficio del dubbio e con l'uso d'obbligo del condizionale, andiamo a leggere le parole piene di apprensione e di considerazione che ha Lolli (ma Lolli, Pezzopane, Cialente, Franceschini, si conosco?) ha per la Compel e per i dipendenti Compel, e poi ditemi, riconsiderando il tutto, se tra i cassa integrati Finmek, i dipendenti di Aquila Sviluppo, i lavoratori Compel, è ravvisabile una indiscutibile, palese, innegabile parità di trattamento, di prospettive per il futuro, di impegno, di disponibilità di risorse!
Altro che "scrivere" a Scajola e a Sacconi!

Ognuno giudichi da sé!
Ed anche del potere che possono avere i politici e gli amministratori nelle decisioni sulla cosa pubblica.

Fine.