''Sono i piu' deboli, bisogna continuare a sorvegliarli. Il sostegno psicologico non puo' mancare proprio in questo momento. Dodici mesi non sono sufficienti per superare un evento traumatico come quello del terremoto in Abruzzo che ha distrutto la vita di moltissime famiglie. Sono i bambini e gli anziani sopravvissuti al sisma del 2009 ad essere ancora particolarmente a rischio depressione e attacchi di panico''. Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, Presidente dell'Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico richiama l'attenzione sulle due categorie di persone che in questo momento, ad un anno dal terremoto abruzzese, non devono in alcun modo essere lasciate sole. ''Il sostegno psicologico non deve fermarsi - spiega l'esperta - E' proprio questo il momento in cui non bisogna lasciarli. Gli anziani e i bambini sono i piu' debilitati a livello psicologico. Gli altri, i giovani, i capo famiglia, sono avvantaggiati perche' la ripresa dipende da loro e trovano la forza in questo. Sono loro a dover proteggere soprattutto gli anziani i quali hanno perso completamente ogni punto di riferimento e abitudine''. Secondo la Vinciguerra, anche Direttore dell'UIAP presso la Clinica Paideia di Roma ''era importante che venisse ricostruita piu' velocemente possibile una situazione di vita normale, con una casa che non fosse una tenda, con una scuola, una chiesa luogo di ritrovo per gli anziani. Questi ultimi, pur avendo ritrovato la protezione che solo una casa sa dare, hanno comunque perso il contatto con il territorio, con le persone conosciute da sempre, che erano abituate ad incontrare ogni giorno, al solito posto, hanno perso i loro riti quotidiani che si ripetono soprattutto nei piccoli centri. Bisogna sostenerli. Sono molto fragili e rischiano facilmente di lasciarsi andare''.
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