giovedì 29 luglio 2010

CIALENTE, DA BERLUSCONI GRAVE ATTO ISTITUZIONALE

''Le parole del Presidente del Consiglio? Uno degli atti piu' gravi dal punto di vista istituzionale. Accusare gli Enti locali di incapacita' amministrativa, quando le colpe sono altrove, e' stata da parte del Premier maleducatezza e scostumatezza istituzionale. Quanto al paventato ritorno della Protezione civile in citta' e' una questione di democrazia, di moralita', di trasparenza''. Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, stamane in conferenza stampa, ha respinto tutti i rimproveri al mittente.
''Invoco il ritorno alla ragionevolezza sulla tragedia dell'Aquila e del cratere - ha tuonato - Perche' la verita' e' che dal primo febbraio siamo stati abbandonati e senza un soldo. Oggi potremo pagare l'autonoma sistemazione da aprile a luglio, ancora ferma (33 milioni di euro con due mensilita' anticipate dalle casse comunali), il ristoro danni a 500 attivita' produttive. Ci si accusa di avere i lavori bloccati. Qui - ha piu' volte insistito, battendo i pugni su una montagna di faldoni - ci sono 100 milioni di euro tirati fuori dagli imprenditori aquilani che stanno subendo anche pignoramenti perche' non rimborsati''.
Cialente ha rimbalzato la palla a Roma: ''Le nostre linee guida per la ricostruzione delle case E sono state congelate per oltre tre mesi e mezzo ed ora siamo bloccati sulla questione se le risorse debbano essere erogate come 'contributo' e come 'indennizzo'''.
''Ci e' stato risposto - ha riferito il Sindaco - che se ne stava occupando l'Avvocatura dello Stato. E intanto i mesi passano ed anche i lavori per le A e le B si stanno bloccando''.
Poi ha puntato i piedi: ''Voglio subito la norma per chiarire l'empasse contributo/indennizzo, perche' tanti cittadini con casa E hanno gia' trovato progettista e impresa''.
''Troppo facile pontificare - ha ammonito Cialente - dicendo che la Struttura per l'emergenza non funziona. Vi lavorano persone part time, per il resto del tempo impiegate al Comune o alla Regione Abruzzo. Lo stesso carico era ripartito, ai tempi della Protezione civile, tra 500 unita' full time con lauti indennita' giornaliere''.

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