I rappresentanti di Italia Nostra, Marevivo, Ecoistituto Abruzzo e Mila Donnambiente hanno diffuso nuovi dati sulle acque della foce del fiume Pescara. Quelle stesse acque che permisero di scoprire la discarica a Bussi sul Tirino. Esaminando i dati del monitoraggio dell'Arta relativi al 2009, gli ambientalisti hanno scoperto la presenza di elementi inquinanti che, stimata per 12 mesi, lascia dedurre che finiscono in mare 0,7 tonnellate ogni anno di esacloro-etano, 3 quintali di dicloro-etilene, 1,6 quintali di tetra cloro-etilene, 1,6 quintali di trimetil-benzene e 3,9 quintali di dicloro-metano. "Si tratta - ha osservato Giovanni Damiani - di sostanze persistenti, che rimangono in mare, ma forse sfugge la rilevanza ambientale di quanto sta succedendo"- ha proseguito -. Damiani ha evidenziato che "non sono stati realizzati neppure gli interventi minimi, come la sistemazione di una condotta pluviale che scarica a getto direttamente sulla discarica dall'autostrada, e comunque non si e' provveduto alla messa in sicurezza dei siti inquinati e inquinanti che non puo' essere piu' rinviata".
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