«Quando l'emergenza era gestita dalla Protezione civile abbiamo ricevuto i primi pagamenti. Ora che è tutto in mano alla Regione, non vediamo più un euro». Così parla un albergatore che ha accumulato debiti per 500 mila euro e entro giovedì vuole che i terremotati liberino le stanze ma il suo caso non è l'unico. Sono 130 le strutture nel teramano che dal 6 aprile del 2009 hanno dato la loro ospitalità agli aquilani sfollati ma dal 1º gennaio che la competenza dei rimborsi è passata alla Regione, i bonifici bancari inviati sono diventati rarissimi. «Ne abbiamo ricevuti un paio, mentre prima ne arrivava circa uno al mese», spiega ancora l'albergatore. «A queste condizioni non posso più ospitare nessuno. Rischio il fallimento». L'albergatore inoltre racconta di aver ricevuto il saldo delle spese di agosto 2009, a metà giugno. Circa un anno di attesa. Nell'hotel di Alba ne sono rimasti soltanto quattro o cinque, per lo più anziani. «Questa mattina gli abbiamo comunicato che entro giovedì prossimo devono liberare le camere», spiega l'albergore, «non abbiamo più risorse e a queste condizioni non possiamo più tenerli. Ora l'obbligo di trovare una soluzione non è nostro ma dello Stato».
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