lunedì 26 luglio 2010

IL PD AL CONTRATTACCO SUI DEBITI DELLA SANITA'

"Non esiste il debito di 101 milioni di euro, esiste nella misura in cui il presidente Chiodi non vuole vendere gli immobili". A dichiararlo è il capogruppo alla Regione del Pd, Camillo D'Alessandro secondo cui 'e' vergognoso il tentativo del presidente Chiodi, la cui nomina a commissario alla sanita' e' la pagina piu' nera della Regione Abruzzo, di depistare l'attenzione degli abruzzesi con la menzogna sull'improvviso scoperto buco di 101 milioni di euro per coprire il contenuto delle sue personali scelte sulla sanita' e sulla riorganizzazione ospedaliera'. In particolare per D'Alessandro si vuole depistare l'attenzione "sul taglio dei posti letto: ogni sette posti tagliati al pubblico - ha fatto notare - uno solo al privato; sullo sfascio del sistema sanitario pubblico a partire dalla chiusura dei presidi sulle zone interne abbandonando i cittadini a se stessi e negando loro anche il diritto di potersi salvare la vita con una adeguata rete di emergenza assistenza; sullo scippo di posti letto per consentire a Chiodi e Venturoni di farsi l'ospedale sotto casa". Il consigliere del Pd ha poi detto che "i Fas non si toccano: vanno destinati allo sviluppo o alla riduzione delle imposte e non a coprire un debito che di fatto non esiste". Anche per il consigliere regionale del Pd, Giovanni D'Amico, "non c'e' nessun ulteriore debito sul pregresso". Per D'Amico "il sistema sanitario regionale, malgrado la chiusura del piano di risanamento, non e' oggi in equilibrio e si sta proponendo qualche fittizia operazione per coprire le perdite attuali, verificatesi tra il 2009 e il 2010".

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