mercoledì 4 agosto 2010

INCHIESTA APPALTI POST-SISMA: LE INDAGINI SONO SOLO ALL'INIZIO

Continuano le indagini relative alla presunta cooruzione negli appalti del post-sisma che vede, tra i 5 indagati, anche l'assessore regionale all'ambiente Daniela Stati, che per questo si è dimessa, e il padre di quest'ultima, Ezio Stati. E non si esclude, per il momento un possibile coinvolgimento del governatore dell'Abruzzo Gianni Chiodi. "L'inchiesta sulla corruzione negli appalti del post-terremoto è solo l'inizio...", assicura il sostituto procuratore Antonietta Picardi. A confermarlo anche le parole, messe nero su bianco, del gip Marco Billi: "La completezza dell'indagine - scrive il magistrato - impone ad avviso di questa autorità giudiziaria ulteriori approfondimenti. Occorre chiarire l'eventuale sussistenza di rapporti professionali tra la società Abruzzo Engineering spa e lo studio di amministrazione societaria Chiodi-Tancredi. In particolare nella conversazione numero 2409 del 28 agosto 2009 relativa al piano ideato dalla Stati, Carmine Tancredi (socio di studio del presidente della Regione) fa presente alla donna che Chiodi è perfettamente a conoscenza di tutto". Sempre secondo le intercettazioni, invece, sarebbe all'oscuro di tutto il vicepresidente della Regione, Alfredo Castiglione. Sul presidente della Regione, il gip aggiunge: "Chiodi risulta perfettamente a conoscenza della situazione definita grave della società, e dimostra di averla aiutata indipendentemente dall'esame di un progetto concreto, augurandosi nel contempo che la stessa possa essere in grado di occuparsi fattivamente ed utilmente della ricostruzione". Ieri intanto, oltre agli interrogatori degli indagati, è stata perquisita la sede della società Abruzzo Engineering, oggetto delle indagini.

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