mercoledì 22 settembre 2010

TANGENTI SUI RIFIUTI: LE ACCUSE AGLI INDAGATI

Sarebbero legate a fondi elettorali le accuse rivolte al senatore Fabrizio Di Stefano e al Sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi. A febbraio 2009 i fratelli Rodolfo e Ferdinando Ettore Di Zio avrebbero versato una somma di denaro contante, a favore di Di Stefano. Quest'ultimo avrebbe, inoltre, tra maggio 2008 e novembre 2009, chiesto a Rodolfo Di Zio e ottenuto, tramite la Deco, 10mila euro in favore dell'allora candidato sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, che era estraneo all'accordo corruttivo ma era legato al senatore del Pdl perche' appartenenti allo stesso partito politico. A maggio e giugno 2009, i fratelli Di Zio avrebbero versato sempre al parlamentare abruzzese, che ne avrebbe fatto richiesta, altri 20mila euro da destinare al candidato al parlamento europeo Crescenzio Rivellini, il quale ha girato 5 mila euro a Di Stefano con un proprio assegno. Al centro degli accordi tra Di Stefano e i Di Zio ci sarebbe anche un contratto di locazione di un appartamento in piazza della Rinascita, nel pieno centro di Pescara. Con questi mezzi, sostiene l'accusa, Di Stefano avrebbe consolidato la propria posizione di potere e prestigio personale nell'ambito del partito. L'accusa sostiene anche che Di Stefano avrebbe indotto l'allora assessore regionale all'Ambiente Daniela Stati a commissariare il Consorzio Comprensoriale Lanciano di cui era presidente Riccardo La Morgia, pur non sussistendo le condizioni. Per ottenere il via libera alla realizzazione e gestione dell'impianto di bioessiccazione dei rifiuti nel territorio di Teramo senza procedere a gara di appalto, i fratelli Di Zio avrebbero promesso all'assessore regionale alla Sanita', Lanfranco Venturoni, una quota dei profitti di questo affare, versandogli, in piu' occasioni, denaro contante, e promettendo a lui e al senatore Paolo Tancredi, finanziamenti da destinare al Pdl. Infine il sindaco Brucchi avrebbe ricevuto ventimila euro dai fratelli Di Zio, quale contributo elettorale, richiesti però dall'assessore Venturoni e dal senatore Paolo Tancredi.

Nessun commento: