venerdì 15 ottobre 2010

DISCARICA DI BUSSI: RIPRENDE L'UDIENZA

E' ripresa questa mattina al tribunale di Pescara l'udienza preliminare sulla discarica di Bussi. Nel corso dell'udienza e' stato interrogato l'ingegner Luigi Guarracino, direttore pro tempore della Montedison /Ausimont dal 1997 al 2002, accusato di concorso in avvelenamento delle acque e disastro doloso. Per l'accusa Guarracino avrebbe redatto nel marzo 2001 un piano di caratterizzazione in cui non si rilevavano rischi per la falda occultando la situazione. A margine dell'udienza il difensore di Guarracino, l'avvocato Leonardo Cammarata, ha detto ai giornalisti che il suo assistito "ha tenuto a precisare che la sua attivita' nello stabilimento di Bussi e' stata sempre improntata alla massima scrupolosita' e correttezza. Guarracino- ha aggiunto l'avvocato- ha sempre fatto il suo dovere e non ha mai falsificato documenti. L'ingegnere - ha sottolineato il legale- e' di Pescara, per 20 anni e' vissuto qui e ha bevuto l'acqua di Pescara, per cui il discorso dell'avvelenamento doloso e' una cosa che non sta ne' in cielo e' in terra dal punto di vista processuale e lo offende e mortifica dal punto di vista personale. Quello che ha voluto dire e' che il processo penale non e' il luogo dello scontro tra colossi della chimica". L'avvocato ha aggiunto che sono stati prodotti degli atti e che puntano al proscioglimento gia' in questa fase . "Valuteremo- ha detto- se chiedere il rito abbreviato, sicuramente a questo giudice chiederemo di uscire subito dalla vicenda. In Corte d'Assise Guarracino non ci vuole stare perche' non ci deve stare".  Nel corso dell'udienza i legali della Montedison hanno chiesto al gup di poter ascoltare il responsabile della manutenzione della Montedison, a cui oggi avrebbe fatto riferimento Guarracino, ma il giudice ha respinto la richiesta. Fra i reati contestati, a vario titolo, ai 27 imputati avvelenamento delle acque, disastro colposo, commercio di sostanze contraffatte e adulterate, delitti colposi contro la salute pubblica, turbata liberta' degli incanti, truffa. Fra gli imputati l'ex presidente dell'Aca, Bruno Catena, l'ex presidente dell'Ato, Giorgio D'Ambrosio, e alcuni amministratori della ex Montedison.

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