lunedì 25 ottobre 2010

SANITOPOLI: PAROLA ALLA DIFESA

Si è svolta questa mattina una nuova udienza sull'inchiesta relativa alle presunti tangenti nella sanità abruzzese. All'ordine del giorno gli interventi degli avvocati dell’ex governatore Ottaviano Del Turco, presente in aula, del parlamentare Sabatino Aracu, e di Giancarlo Masciarelli. Proprio per l'ex presidente della Fira, l'avvocato Giuliano Milia ha chiesto tre anni e quattro mesi per il patteggiamento della pena sia per l'inchiesta Sanitopoli che per lo scandalo della Fira. Il difensore di Ottaviano Del Turco, Giandomenico Caiazza, invece, ha incentrato il suo intervento sull'incompetenza territoriale di Pescara, (sulla quale si esprimerà la Cassazione il prossimo 17 novembre). "I reati piu' gravi, le concussioni, -ha dichiarato Caiazza- sono pretesamente avvenute a Collelongo o a Chieti (per quanto riguarda Camillo Cesarone) ma mai una volta sola a Pescara". "L'associazione per delinquere si realizza, secondo la stessa contestazione, in un primo atto adottato dalla giunta regionale a L'Aquila, a dicembre 2005. Quindi, da qualunque parte andiamo a vedere gli atti, Pescara non c'entra assolutamente nulla . Le dazioni delle somme (per noi mai avvenute) secondo quello che dice Angelini sono avvenute ovunque tranne che a Pescara"-ha concluso il legale. Caiazza ha anche chiesto al giudice di disporre un esperimento giudiziale per accertare la tempistica che Vincenzo Angelini ha descritto per provare il suo viaggio a Collelongo, durante il quale avrebbe consegnato all'ex governatore le presunte tangenti. "I documenti telepass- ha affermato l'avvocato Caiazza - che Vincenzo Angelini deposito' per provare che era andato a Collelongo indicano tempi di percorrenza (andata e ritorno) assolutamente incompatibili con quelli reali che abbiamo sperimentato, che sono logici". Infine Claudia Cori, legale del parlamentare Sabatino Aracu, che ha chiesto il non luogo a procedere per il suo assisitito, ha puntato il suo intervento sulle intercettazioni, fornite in Procura e raccolte dall'ex moglie del parlamentare. Queste, infatti, prima di essere utilizzate, dovrebbero essere autorizzate dalla specifica commissione.

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