Eccesso di potere. E'questa l'accusa che il consigliere regionale del Pd, Franco Caramanico, rivolge al presidente Gianni Chiodi nella sua qualita' di Commissario straordinario alla sanita' abruzzese e che ha spinto l'esponente di centrosinistra a formalizzare il ricorso al Tar contro il governatore. Alla base del ricorso l'annullamento delle deliberazioni per attuare il Piano di Rientro dai debiti nel settore sanitario. Secondo Caramanico, Chiodi avrebbe esautorato il Consiglio regionale dalle competenze che la legge gli assegna in ordine al riordino della Rete ospedaliera regionale. "La competenza in materia di programmazione sanitaria - dice Caramanico - spetta alla Regione, mentre al Commissario attiene la vigilanza sul piano di rientro. Dunque il riordino della rete ospedaliera non poteva essere modificato se non con un atto normativo del Consiglio regionale e non certo con un provvedimento amministrativo da parte del Commissario straordinario, privo di potesta' legiferante". Altra violazione della legge sarebbe stata compiuta, secondo Caramanico, per il fatto che, dismettendo il presidio di Guardiagrele, di fatto viene compromessa la Rete di emergenza-urgenza prevista dalla Legislazione regionale nel Piano che e' tuttora vigente. "Infine - conclude Caramanico - nel programma di Chiodi emerge un'errata rappresentazione dei posti letto esistenti che comporta un'assegnazione di maggiori ricoveri alle strutture private rispetto a quelle pubbliche".
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