La Digos della questura di Roma, in collaborazione con quella di Pescara, ha tratto in arresto sette tifosi pescaresi, undici ultras della Roma e un 41enne residente a Milano ma di origini pescaresi in relazione agli scontri tra le opposte tifoserie verificatisi in occasione dell'amichevole Pescara-Roma l'8 agosto scorso. L'accusa e' violenza e resistenza a pubblico ufficiale in concorso, aggravata dalla circostanza che i fatti sono stati commessi da piu' di 5 persone armate e travisate. L'esame delle immagini registrate dall'impianto di videosorveglianza dello stadio e i filmati realizzati dalla Scientifica hanno consentito di ricostruire tutte le fasi degli scontri e di accertare le singole responsabilita'. Il primo scontro si era verificato prima dell'inizio della partita quando i tifosi romani si erano diretti verso i supporter pescaresi armati di bastoni, cinghie e bottiglie. L'immediato intervento delle forze dell'ordine evito' che il contatto potesse degenerare. Il secondo scontro si verificò dopo la partita e fece registrare tre feriti tra le tifoserie e cinque tra le forze dell'ordine. Ad alcuni degli arrestati sono stati contestati anche i reati di "travisamento e possesso di oggetti atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive", mentre il 41enne, l'unico ad essere rinchiuso in carcere, sarebbe arrivato a Pescara, il giorno della partita, per guidare la tifoseria locale negli scontri contro il giallorossi, per questo deve rispondere anche di istigazione a delinquere.
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