giovedì 27 gennaio 2011

GIORNATA DELLA MEMORIA. A PESCARA SI RICORDA PILECKI

E' stata la figura di Witold Pilecki, ufficiale polacco, martire della barbarie nazista e comunista, la protagonista della cerimonia per la Giornata della Memoria promossa oggi dal comune di Pescara a Palazzo di citta'. A sottolineare il valore di Pilecki e' stato Wojciech Unolt, dell'Ambasciata della Polonia, il quale ha osservato che si tratta di "una delle figure piu' eccezionali, una figura paradossale di assoluta eccezionalita' per il coraggio dimostrato e le cose che e' riuscito a fare, avendo resistito a due totalitarismi. Siamo onorati - ha detto ancora - del fatto che la cerimonia di oggi sia dedicata a lui perche' si rende giustizia a quei cittadini polacchi (e sono 6.200) che sono stati insigniti con la medaglia dei giusti e parecchi altri polacchi che si sono comportati come loro.  Nella sala del Consiglio comunale sono intevenuti il sindaco Mascia, il prefetto D'Antuono, il presidente del Consiglio regionale Pagano e il presidente del Consiglio provinciale Testa. "Gli orrori della Shoah rimangono oggi, come sempre, estremamente dolorosi nel ricordo"- ha commentato il Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano. "Ricordare quegli eventi - sostiene il Presidente del Consiglio regionale - significa oggi onorare il valore di quanti riuscirono, in quei difficili momenti, a rimanere fedeli alla propria natura umana e ad opporsi con coraggio a quell'odioso progetto di morte. L'Abruzzo - ha sottolineato il Presidente - per antica tradizione di tolleranza e di rispetto per i popoli, sente particolarmente questa giornata. Fin dalla sua istituzione non ha mancato di porre in essere iniziative per il "Giorno della Memoria" al fine di ricordare lo sterminio del popolo ebraico, l'infamia delle leggi razziali, la persecuzione dei cittadini che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte nei campi nazisti. Lo hanno fatto le Istituzioni politiche, ma lo hanno fatto sempre anche le Istituzioni scolastiche che hanno un compito basilare nella formazione di una cultura che, memore del passato, possa costruire - conclude Pagano - un futuro migliore e privo di ingiustizie".

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