Non usa mezzi termini il consigliere regionale del Pdl, Nicola Argirò, grande escluso del mini rimpasto della Giunta, in una tagliente critica sulle ultime scelte del governatore Chiodi. Dopo che il suo nome, è stato sostituito con quello di Luigi De Fanis, per ottenere la poltrona di assessore regionale, il Presidente della IV Commissione regionale "Industria, Commercio e Turismo", parla del "mini-rimpasto che ha visto entrare in Giunta i consiglieri De Fanis e Giuliante, di cui soltanto il primo eletto nella circoscrizione di Chieti, come di "un serio problema di rappresentanza politica all'interno del massimo organo regionale". "Mentre il teramano" aggiunge "è stato rafforzato con le deleghe all'Ambiente e all'Energia, attribuite all'Assessore (esterno) Di Dalmazio e uomo di fiducia di Chiodi, il teatino ha ottenuto soltanto le deleghe alla Sicurezza alimentare e alla Veterinaria, la cui competenza è del Istituto Zooprofilattico e della Asl, quindi semplici deleghe residuali. Un problema, quindi, non solo di rappresentanza territoriale, che vede per l'ennesima volta umiliato il vastese attraverso l'esclusione dei suoi Consiglieri eletti dalla Giunta regionale, oltre che da quella provinciale, ma un problema tutto politico dovuto alla scarsa, per non dire nulla, attenzione alle esigenze e alle istanze di un intero territorio e del suo tessuto sociale, politico ed economico, da parte dei vertici regionali del PDL". Per questi motivi il Consigliere Nicola Argirò ha chiesto un incontro urgente, che si terrà la prossima settimana, con i vertici nazionali del PDL per definire il ruolo e l'importanza del territorio vastese negli equilibri politici ed economici regionali."Il mini-rimpasto - continua Argirò - ha visto violate le più elementari regole politiche. A partire dalle quote riservate a Forza Italia (70%) e ad Alleanza Nazionale (30%) all'atto della costituzione del PDL, in quanto in provincia di Chieti ci sono soltanto uomini ex- Alleanza Nazionale a rappresentare il PDL negli organi esecutivi provinciali e regionali. La quota riservata a Forza Italia è stata totalmente disattesa, per il veto imposto dai due ex-colonnelli di An sulla mia figura di ex-forzista". Il consigliere rivela, inoltre, alcuni retroscena relativi alla fase di nomina dei neo assessori: "il Coordinatore Regionale del PDL - dichiara - mi ha chiesto per la seconda volta, dopo gennaio 2009, di dimettermi in cambio dell'assessorato per far subentrare in Consiglio regionale il primo dei non eletti, suo uomo di fiducia, attualmente Presidente di un importante Azienda Regionale. Una proposta da me rifiutata perchè rivolta solo alla mia persona e non anche agli altri Assessori, quindi ritenuta discriminatoria, in quanto non mi avrebbe permesso di poter essere libero di dissentire su eventuali azioni da me non condivise dell'attuale Governo Regionale".
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