'Le unita' di chirurgia pediatrica e di neonatologia sono il fiore all'occhiello del nostro ospedale e patrimonio degli abruzzesi'. Lo ha detto il manager della asl di Pescara, Claudio D'Amario, nel corso di una conferenza stampa relativa alla vicenda della morte del piccolo Paolo Alinovi, avvenuta il 29 luglio 2009 all'ospedale civile di Pescara. All'incontro con la stampa ha partecipato anche la madre del bimbo, che insieme al marito ha organizzato, per domani mattina, un sit-in davanti all'ospedale di Pescara. Nella vicenda sono indagati 11 medici, che devono rispondere di omicidio colposo e concorso in omicidio colposo. Il 3 marzo prossimo nel corso dell'incidente probatorio i periti illustreranno al gip del tribunale di Pescara, Luca De Ninis, le loro conclusioni. Il manager D'Amario ha detto che i medici che operano nei reparti di chirurgia pediatrica e neonatologia sono 'professionisti di grande valore e umanita''. D'Amario ha sottolineato di aver fiducia nella magistratura e precisato che non ci sono ancora rinvii a giudizio. Il direttore generale ha fatto notare che, in trent'anni di attivita', chirurgia pediatrica conta 51mila ricoveri e 'i medici hanno salvato la vita a 34mila bambini'. Negli ultimi dieci anni si registrano una media di 1200 interventi chirurgici all'anno. 'Questa attvita' - ha commentato D'Amario- e' cresciuta grazie anche al sacrificio di questi professionisti che stimiamo molto. Il primario del reparto il prof. Lelli Chiesa - ha proseguito- quest'anno diventera' il presidente della societa' italiana di chirurgia e urologia . Il reparto e' anche diventato un punto di riferimento, nel centro sud, per le patologie rare e complesse. Negli ultimi dieci anni- ha aggiunto- chirurgia pediatrica si e' occupata di 500 casi rari e complessi. Nello specifico su 78 operazioni di megacolon, patologia rara in quanto si conta un caso ogni 5mila nati, si registra un solo decesso post operatorio'. Il manager ha poi fatto riferimento alla relazione della commissione ispettiva regionale sulla vicenda del piccolo Alinovi :'ritengo che la composizione della commissione - ha detto - sarebbe dovuta essere piu'omogena alla tematica. La commissione parla - ha proseguito- di documentazione incompleta e di presumibili condotte e non di errori medici. Secondo me - ha aggiunto - nella relazione non ci sono dei nessi di causalita'. Anche noi- ha concluso- istituiremo una nostra commissione per capire come sono andate le cose'.
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