martedì 1 marzo 2011

RICOSTRUZIONE: PICCONE "GANCIO" DEI CASALESI?

"Smentisco categoricamente ogni contatto con chichessia. Non ho mai parlato con gli imprenditori che operano al di fuori di questo territorio, come e' giusto che io faccia essendo stato eletto qui, e tanto meno l'ho mai fatto con aziende che potrebbero avere qualche contatto a me sconosciuto. Ora pero' chiedo a viva voce che Saviano intervenga e spieghi bene a Caporale (l'autore dell'articolo, n.d.r.) chi sono i casalesi, come si muovono e come poter giustificare anche una sola ipotesi con chi come me si muove invece sul territorio su altri fronti e nella massima trasparenza". Così il coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone, ha commentato la notizia apparsa sul sito di "La Repubblica.it", secondo il quale il politico sarebbe stato iscritto dalla procura distrettuale antimafia dell’Aquila, nel registro degli indagati per associazione di stampo mafioso. Sempre secondo quanto apparso sul giornale, ci sarebbe un azienda della camorra impegnata nella ricostruzione post sisma che avrebbe avuto dei contatti con il senatore celanese. Piccone sarebbe stato intercettato dalla procura distrettuale antimafia di Napoli che ha girato le informazioni alla Procura aquilana che indaga sulle infiltrazioni nella ricostruzione. Nelle telefonate gli uomini legati al clan parlerebbero di un appuntamento con il senatore Piccone per sbloccare i lavori da ottenere nell'ambito della ricostruzione post-sisma all'Aquila. L'indagine è portata avanti dal sostituto procuratore Antonietta Picardi assieme al procuratore Alfredo Rossini. Anche il legale di Piccone, l'avvocato Antonio Milo, ha smentito la notizia, spiegando che "il senatore non è indagato per i fatti che sono apparsi sulla stampa, la notizia è infondata e smentita dallo stesso magistrato capo del pool. Se non c'e' nessun procedimento penale pendente a suo carico", ha continuato l'avvocato Milo, "evidentemente non ci potra' essere neanche un'intercettazione. Il magistrato ha smentito l'esistenza di una formale l'iscrizione nel registro degli indagati". Immediate le reazioni del mondo politico: il senatore Pdl Fabrizio Di Stefano ha dichiarato in una nota: "Siamo assolutamente certi della totale estraneita' del senatore Piccone alla vicenda riportata oggi dai giornali. Non sarebbe nemmeno da commentare se non per il fatto che certa stampa sia a conoscenza di determinate notizie in maniera inspiegabile. E' proprio questo, allora, l'unico aspetto piu' preoccupante di questa storia".

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