mercoledì 6 aprile 2011

6 APRILE, DUE ANNI DOPO: 20MILA PERSONE ALLA FIACCOLATA

A due anni dal terribile sisma del 6 aprile 2009, a L'Aquila si rinnova il lutto. Oltre ventimila persone hanno preso parte questa notte alla fiaccolata, organizzata dai comitati ma anche da semplici cittadini per commemorare il terremoto che causo' 309 vittime e oltre 1.600 feriti. Con partenza dalla Fontana Luminosa, intorno alle 23 i vari cortei hanno raggiunto Piazza Duomo, passando anche tra le macerie e le transenne di una citta' ancora blindata, dopo avere attraversato viale Malta, via Castello, via Tagliacozzo, via Strinella, via Girolamo da Vicenza (tratto compreso tra via Cecioni e il tunnel di Collemaggio), via Caldora, viale di Collemaggio, viale Crispi, via Iacobucci, viale Rendina, via XX Settembre. Alle 3:32 in punto, in Piazza Duomo, sono stati letti i nomi delle 309 vittime. Subito dopo si sono susseguiti i 309 rintocchi delle campane delle Anime Sante.  Il corteo era aperto dallo striscione con la dicitura: "Per loro, per tutti, i familiari delle vittime. L'Aquila, 6 aprile 2009", e a seguire: "E' triste leggere negli occhi di mamma e papa' la certezza che neanche stasera tornero' a casa", accompagnato dalle foto degli studenti morti. C'e' anche quello in ricordo di Luigi Cellini, il giovane studente di Trasacco (L'Aquila), morto a 15 anni nel crollo del Convitto Nazionale nel centro storico della citta'. Al corteo hanno partecipato anche i rappresentanti di comitati ed associazioni per le vittime di altre sciagure, come quelle di Viareggio e della Moby Prince. A seguire i gonfaloni di Comune, Provincia e Regione, dietro a quello del Giappone, Paese che ha dimostrato la sua solidarieta' all'Aquila subito dopo il terremoto. Alla fiaccolata erano presenti, tra le altre autorita', Massimo Cialente, Gianni Chiodi e Franco Gabrielli. "Sono qui come Franco Gabrielli e non come responsabile della Protezione civile - ha detto Gabrielli - Voglio stare qua partecipe di un dolore, vicino alle persone che ho amato. Per me e' una partecipazione intima". Per il primo cittadino dell'Aquila, Massimo Cialente: "L'anno scorso c'era molta piu' aspettativa. A distanza di due anni sento che tra la gente sta subentrando un senso di sfiducia. E questo significherebbe la morte della citta'". Blocco completo della ricostruzione pesante - ha aggiunto - i soldi ci sono ma sono fermi da un anno e mezzo. La ricostruzione del tessuto socio economico non e' ancora iniziata. L'anno scorso c'era tensione ma anche aspettativa, anche perche' il governo era stato molto presente. Ora veniamo da un anno in cui si va avanti stancamente. Sentiamo di non essere piu' al centro dell'attenzione del Paese".

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