mercoledì 25 maggio 2011

GRANDI RISCHI: LE REAZIONI

Subito dopo la lettura della decisione di rinvio a giudizio del Gup del Tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, sono scattate le reazioni. "Questo e' appena l'inizio di un processo - ha detto l'avvocato ed ex ministro, Alfredo Biondi, legale di Claudio Eva - perche' la prova si fonda in dibattimento, ci batteremo per raggiungere quella prova che per me c'era ma questo giudice ha deciso diversamente ed io mi inchino al suo volere". "Noi speravamo in qualche cosa di piu' - ha detto l'avvocato Coppi, legale di Selvaggi - comunque come tutti sanno l'ordinanza di rinvio a giudizio non e' una sentenza di condanna e quindi riapriremo il discorso a settembre". "Io ho sempre fatto il mio dovere, non me l'aspettavo. Sono molto colpito, non ho voglia di aggiungere altro"- ha commentato Enzo Boschi, presidente dell'Ingv, nonchè membro della commissione. Visibilmente commosso, il medico Vincenzo Vittorini, tra i fondatori del Comitato "309 Martiri", che nel devastante sisma di due anni fa ha perso la moglie e la figlia: "E' cominciato il lungo tragitto che deve condurre alla verita' dei fatti - ha detto il medico che si e' costituito parte civile nel processo che si andra' a discutere il 20 settembre - noi vogliamo sapere perche' non ci e' stata data la capacita' quella notte, quei giorni, di scegliere. Sotto un certo punto di vista - ha proseguito - il rinvio a giudizio e' amaro perche' ti fa capire che qualcosa si poteva fare". "Sarebbe logico - ha continuato Vittorini - che per il 20 settembre tutti i membri della Commissione grandi rischi si dimettessero dai loro incarichi affinche' affrontassero il processo come comuni cittadini, come gli stessi che loro adesso hanno di fronte, non dall'alto dei loro incarichi, dei loro titoli". Per l'avvocato Wania Della Vigna, uno dei legali di parte civile, "Oggi e' una data importante nella storia della giurisprudenza in quanto per la prima volta vengono tratti a giudizio componenti di una commissione scientifica che aveva il dovere giuridico di valutare attentamente il rischio sismico. A ciascuno di loro - ha proseguito - era noto che L'Aquila era una zona sismica, erano noto a ciascuno di loro che c'erano stati terremoti distruttivi preceduti da sciame sismico, era noto la vulnerabilita' di molti edifici del centro storico e dei paesi limitrofi, tutto avrebbe dovuto indurre ad una diversa valutazione del rischio che non vuol dire certo prevedere il terremoto. Invece dalle loro dichiarazioni - ha detto ancora l'avvocato Della Vigna - e' emerso un messaggio rassicurante che ha indotto molti a scegliere di restare nelle proprie abitazioni tipo casa dello studente ove hanno trovato la morte otto studenti e alcuni subito lesioni, di qui la condotta penalmente rilevanete che sara' portato al vaglio del magistrato giudicante. Oggi e' altresi - ha concluso il legale di parte civile - una data storica per L'Aquila perche' si iniziera' a dare una prima risposta ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime del 6 aprile del 2009".

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