L'omicidio di Carmela Melania Rea sta diventando un vero e proprio rompicapo per gli inquirenti impegnati giorno e notte per cercare di risalire all'autore, o agli autori, dell'atroce delitto. La procura di Ascoli, che da ieri ha acquisito tutti gli atti, è blindata e pur non essendoci fonti ufficiali circolano molte voci che parlerebbero di una o più persone già iscritte nel registro degli indagati. Inoltre continua a prendere sempre più piega l'ipotesi che la donna non sia stata uccisa nel punto in cui è stato ritrovato il corpo dal momento che sul terreno vi erano appena due litri di sangue, troppo pochi per una persona morta dissanguata. A rendere ancora più ingarbugliata la matassa nuove testimonianze, al vaglio degli inquirenti. Sguardi puntati soprattutto su un episodio, che sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio del 18 aprile a Villa Lempa, frazione di Teramo, al confine con Ascoli, dove si trova la panetteria in cui è stato rilasciato lo scontrino ritrovato in un cestino dei rifiuti nel luogo del rinvenimento del cadavere. Alcune persone, quel 18 aprile, avrebbero notato due soldatesse, "una delle quali in particolare molto agitata", insieme a un altro militare. "Un comportamento molto strano - hanno riferito i testimoni - tanto che qualcuno voleva addirittura chiamare i carabinieri". Da accertare anche le dichiarazioni di un allevatore di Colle San Giacomo che ha riferito di aver visto quel giorno due auto passare a forte velocità tra le 16 e le 16.30. "Ero a cavallo - ha raccontato - ma non hanno decelerato vedendomi. Erano attaccate, meno di 15 metri l'una dall'altra, avevano vetri abbastanza scuri e una era di un colore rosso chiaro". Infine il titolare dell'Hotel Panorama di Colle San Giacomo avrebbe notato, sempre nel primo pomeriggio del 18 aprile, un pullman di soldati di Chieti che è poi ripartito in direzione di Ripe di Civitella. Il testimone ha anche detto che la notte successiva, sempre a Colle San Giacomo, "c'è stato un enorme traffico di auto, insolito per una località a 1.200 metri d'altezza". Intanto il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, marito della donna, e ritiratosi nel napoletano per stare con la figlia di 18 mesi, dovrebbe tornare ad Ascoli domani dove verrà sentito di nuovo dagli inquirenti ai quali dovrà chiarire alcuni particolari del suo racconto.
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