mercoledì 3 dicembre 2008

SCANDALO DELLE RICETTE, COINVOLTO ANCHE L'ABRUZZO

Sesso e soldi in cambio di ricette false. Ammonta a 10 milioni di euro la truffa al sistema sanitario nazionale per rimborsi illeciti di medicinali, scoperta dai carabinieri del Nas di Roma. Una novantina le persone coinvolte nell'inchiesta che, coordinata dalla Direzione Settore Antimafia, ha portato all'arresto di 43 persone tra imprenditori, informatori scientifici, medici e farmacisti.
 Un sistema ben oleato quello smascherato dall'operazione "Apotheke", con ramificazioni, oltre che a Roma e nel Lazio, anche in Campania, Abruzzo, Sicilia e Sardegna.Le ricette, intestate a pazienti inesistenti o presi a caso dall'elenco telefonico (tra cui figura anche un gruppo di suore di clausura), venivano poi consegnate a farmacisti spesso compiacenti per ottenerne i rimborsi. I medicinali andavano invece distrutti o gettati nell'immondizia.
 In cambio dell'aiuto, a medici e farmacisti andava un compenso dal 5 al 10% del prezzo del farmaco o, in alternativa, le prestazioni di una prostituta. Una decina le ragazze italiane e colombiane, in qualche caso studentesse universitarie o soubrette di televisioni locali che, gestite da una maitresse di Roma, incontravano i clienti in tre alberghi, in provincia dell'Aquila, a Cagliari e a Napoli.

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