lunedì 30 marzo 2009

A PESCARA LA GUERRA DEL PESCE

Operatori del mercato ittico contro le donne della marina. La guerra del pesce si combatte in via Paolucci il lunedì e il giovedì, in un raggio di 50 metri. Da una parte della strada, dentro il mercato, i commercianti. Dall'altra, le donne della tradizione marinara. Mamme, sorelle, mogli di armatori e pescatori che, autorizzate dal Comune, nel rispetto di precise norme igieniche vendono sulla banchina del porto-canale la quota di pesce misto che spetta agli uomini usciti in barca, secondo un'antica consuetudine marinara. Una consuetudine di cui però qualcuno starebbe abusando. A denunciare le presunte irregolarità legate alla vendita della scafetta è un operatore del mercato ittico, esasperato da quella che definisce «una concorrenza sleale assurda». L'operatore punta il dito contro vigili urbani, Capitaneria, polizia e carabinieri «che fingono di non vedere le decine di chili di pesce mascherati da scafetta». Una decina sono, in tutto, le scafette autorizzate. Per tutti gli altri sorpresi a vendere sulla banchina la multa è di 5.164 euro.
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