lunedì 30 marzo 2009

PETROLIO: ALLARME NEL SETTORE TURISTICO

Cresce la preoccupazione fra gli operatori turistici per il rischio che l'Abruzzo venga trasformato in un distretto petrolifero. Assoturismo-Confesercenti, la federazione del turismo che riunisce albergatori, stabilimenti balneari, agenti di viaggio e tutte le professioni legate al turismo, denuncia infatti un clima di crescente preoccupazione anche sui mercati esteri. Quasi la metà del territorio abruzzese è interessato da attività legate alla ricerca, all'estrazione e lo stoccaggio di idrocarburi. Sono coinvolti 221 Comuni, di cui 52 sono interessati da concessioni di coltivazione, a rischio di trivellazione. La situazione, secondo Assoturismo, è già oltre il livello di allarme. «Il Turismo costituisce il perno dell'economia regionale, e con grandi sforzi gli operatori stanno investendo da anni nella valorizzazione della vocazione naturalistica della Regione garantendo la qualità del mare e dei servizi, le Bandiere Blu, promuovendo la regione come la più verde d'Europa. Tutti gli sforzi e i risultati raggiunti nel corso degli anni, dice Zunica, «verrebbero completamente annullati dal proseguimento degli intenti del governo centrale e delle multinazionali del petrolio, in cambio dell'ottenimento di pochi spiccioli e poche decine di impieghi garantiti».
ac

Nessun commento: