E' reato disturbare la messa, "ostacolando l'inizio o l'esercizio della funzione religiosa". La condanna per la 'turbatio sacrorum' scatta sanche se il disturbo e' provocato da proteste fuori dalla chiesa. Lo evidenzia la Cassazione secondo la quale il reato di turbamento di una funzione religiosa si verifica tutto le volte che qualcuno, con il suo comportamento, "impedisce" il regolare svolgimento della messa "disturbando" il prete e i fedeli nel loro raccoglimento. Il caso sul quale e' intervenuta la Suprema Corte riguarda una vicenda avvenuta nel napoletano quando, nel corso della funzione funebre per un lavoratore socialmente utile che si era suicidato dandosi fuoco durante una manifestazione dei senza-lavoro, un gruppo di lavoratori aveva dato vita ad una manifestazione di protesta fuori dalla chiesa. All'interno, poi, uno dei manifestanti "si era alzato in piedi e, con il pugno alto, aveva pronunciato pesanti accuse nei confronti del prefetto di Napoli". Il sacerdote era stato costretto a rivolgere appelli per placare gli animi. La vicenda e' finita in un'aula di giustizia dove la Corte d'appello di Napoli, febbraio 2008, ha inflitto nove condanne per vari reati, tra i quali appunto per turbamento della funzione religiosa. Inutilmente i nove manifestanti coinvolti hanno fatto ricorso in Cassazione, sostenendo che le proteste erano avvenute a conclusione della funzione religiosa e che, in ogni caso, molti di loro avevano protestato nella piazza antistante la chiesa.
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