giovedì 2 luglio 2009
ECONOMIA: CONFINDUSTRIA, SITUAZIONE DRAMMATICA DOPO SISMA
'L'Aquila ma tutto l'Abruzzo in generale e' stato interessato anche da un terremoto economico'. Lo ha affermato stamane, il presidente di Confindustria Abruzzo, Riccardo Calogero Marollo, nell'illustrare l'andamento socio-economico dell'Abruzzo nel post-terremoto alla presenza dell'assessore regionale Alfredo Castiglione, del direttore di Confindustria Abruzzo, Giuseppe D'Amico, dell'economista Pino Mauro e del responsabile area centro Italia della Banca delle Marche, Roberto Toninel. I dati in possesso di Confindustria Abruzzo hanno fotografato una regione con una situazione 'drammatica'. Per Marollo 'La Regione Abruzzo e' la prima in Italia in termini negativi per il ricorso alla cassa integrazione e per il calo dell'export, un segnale di difficolta' che sta colpendo anche le imprese piu' strutturate della Regione. Il credito - ha proseguito Marollo - sta letteralmente soffocando il nostro tessuto imprenditoriale. Gia' prima del terremoto avevamo stilato un documento da mostrare al presidente della Regione Chiodi, le cui proposte sono ancora valide in cui essenzialmente si parlava di approntare delle azioni tese ad attenure gli effetti. Tra queste quelle riguardante appunto il credito, la semplificazione amministrativa, il ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione etc. Per il presidente regionale di Confindustria l'evento sismico ha appesantito una situazione gia' di per se' grave. Parlando poi della 'zona franca urbana', Marollo ha sostenuto che 'per intensita' degli aiuti, per la durata negli anni e tipologia di benefici, e' insufficiante per affrontare la situazione dell'Aquila che per devastazione l'abbiamo paragonata alla Berlino del dopoguerra. E' necessario lavorare insieme a Chiodi - ha continuato Marollo - per perseguire una linea comune che porti all'ottenimento di maggiori benefici capaci di restituire quell'attrattivita' e competitivita' all'Abruzzo'. Infine Marollo ha chiesto a Castiglione di sensibilizzare la protezione civile affinche' le imprese locali che lavorano nella ricostruzione del territorio martoriato dal sisma abbiamo una corsia preferenziale rispetto alle altre. L'economista Mauro ha detto che dal 2002 al 2008, in Abruzzo la crescita e' stata pari allo zero. 'A fronte di una importazione sempre piu' crescente, l'export e' nulla - ha detto Mauro - tant'e' che nel Teramano si sta verificando lo stesso fenomeno Pratese. A Teramo il 30 per cento degli imprenditori sono cinesi'. Per la prima volta dopo 25 anni, sempre secondo l'economista, in Abruzzo si e' assitito all'esplosione della disoccupazione che ha toccato il 9 per cento con un incremento del 36 per cento di coloro in cerca di prima occupazione.
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