mercoledì 7 aprile 2010

CONTRATTO NON RINNOVATO A PRECARIO, REGIONE CONDANNATA

La Corte di appello impone alla Regione di pagare i danni (50 mila euro) e le spese di giudizio a un precario al quale non fu prorogato il contratto per tre anni come, invece, venne fatto per altri colleghi assunti insieme a lui. Ma fu mandato via dopo un solo anno. E' stata così cambiata la  sentenza di primo grado che aveva accolto le tesi della Regione Abruzzo.
 La Regione, infine, pur non impugnando la sentenza in Cassazione, ha rifiutato il pagamento spontaneo del risarcimento stabilito dai giudici rendendo così, come informa lo stesso ricorrente che ha vinto la causa, necessario procedere al pignoramento.
 «Nelle graduatorie della giunta regionale», si legge nella motivazione della corte di appello, «relativamente ai rapporti a termine e delle certificazioni del Centro per l'impiego, prodotte dalla difesa, risultano nei vari profili professionali essere ancora oggi in servizio la maggior parte dei dipendenti (46) già assunti a tempo determinato e collocati in graduatoria in posizione uguale o anche deteriore a quella del ricorrente». «Anche poi l'altra ragione, per la quale è stata negata la proroga» è scritto ancora nella motivazione della Corte d'Appello, «è stata smentita dalla dirigente del servizio cui apparteneva il ricorrente. La quale, sentita come teste in primo grado, ha affermato che il numero dei dipendenti a lei affidato è sempre rimasto inalterato».

Nessun commento: